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27 Luglio 2016

Continua la collaborazione tra FITT e Confindustria

Polonia: l’Europa che cresce” è il titolo dell’incontro promosso dall’Associazione Industriali di Vicenza, svoltosi presso Palazzo Bonin Longare.

Durante il meeting, sono stati ricordati i dati importanti della crescita del mercato polacco che registra un aumento annuo del 3% del suo PIL. Una cifra che avvalora l’interesse delle imprese italiane che ad oggi occupano la quarta posizione tra i partner commerciali polacchi.

Una nuova guida al mercato Europeo che cresce più di tutti: la Polonia

In questa occasione è stato presentato il libro promosso da Confindustria-SistemAperto “Polonia- Guida al commercio e agli investimenti” (accesso riservato agli associati), un utile strumento per gli imprenditori e le aziende venete che vogliono investire nel mercato polacco.

Il convegno è stato aperto da Remo PedonVice-Presidente di Confindustria Vicenza e il Responsabile Ufficio ICE di Varsavia, Antonino Mafodda.

Questi interventi tecnici hanno permesso di comprendere come entrare con il piede giusto nel mercato polacco.  La Polonia è un sistema capace di fornire moltissime soddisfazione grazie all’apprezzamento del consumatore polacco per il prodotto italiano, soprattutto per la sua posizione geografico-strategica. Ai commenti tecnici sono seguite le testimonianze di Cebi Motors e Sirmax, aziende venete che come FITT, hanno portato la loro esperienza positiva in Polonia.

Come emerge dai case history, questa nazione ha un rischio paese molto basso ed è dotato di una burocrazia che cerca di essere veloce e di dare una mano d’aiuto alle imprese. L’unico impedimento al momento è l’esistenza di una moneta diversa dall’Euro.

Export in Polonia: l’esperienza di FITT

E stata proprio Giovanna CorradinControlling Director di FITT, ad esporre i vantaggi di una partnership con un produttore polacco: non solo perchè rappresenta una porta d’ingresso solida e sicura ai mercati dell’Est e del Nord Europa (ottimizzando costi e tempi di trasporto), ma anche perchè offre l’accesso ad un capitale umano tra i più ricchi d’Europa.

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