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10 Novembre 2022

Marcesina: dalla distruzione della tempesta Vaia alla rinascita

Le calamità naturali, che negli ultimi anni stanno diventando sempre più frequenti, sono associate a distruzioni, catastrofi e disastri. Ma, dopo la fase iniziale di shock, queste possono e devono condurre a rinascita, ricostruzione e rinnovamento.
È il caso della piana di Marcesina che, a quattro anni di distanza dalla tempesta Vaia, che ha distrutto 41 mila ettari di foreste con 8.7 milioni di mc di legname schiantati a terra da pioggia e vento, ha celebrato venerdì 4 novembre il suo rinascimento.
Nella mattinata di venerdì, infatti, nel Comune di Enego (VI)  ha avuto luogo la manifestazione “Marcesina, la rinascita di una Piana” per celebrare la realizzazione del primo intervento di impianto e ricostituzione di 6 ettari e mezzo di bosco con la messa a dimora di 9.000 alberi e il recupero dei pascoli della stessa piana.
L’intervento, organizzato da Legambiente, FITT, Coldiretti Vicenza e Comune di Enego con il supporto della Regione del Veneto e di Veneto Agricoltura, è stato reso possibile grazie alla raccolta fondi promossa da Legambiente con Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto “Dopo la tempesta VAIA – Insieme per la rinascita dei boschi” a cui si è aggiunto un contributo economico di FITT e uno ulteriore che verrà elargito da Coldiretti Vicenza.

La messa a dimora dello scorso venerdì si inserisce nel quadro più ampio di un Masterplan, commissionato da FITT e presentato in quest’occasione, contenente le linee guida strategiche per il rimboschimento e la corretta gestione di tutta l’area situata a nord-est dell’Altopiano dei Sette Comuni, che prevede complessivamente il ripristino di circa 800 ettari di boschi.

Sono particolarmente soddisfatto – dichiara Alessandro Mezzalira, CEO di FITT perché questo primo intervento si inserisce all’interno di un masterplan che abbiamo fortemente voluto con l’intenzione di dare una pianificazione lungimirante e coordinare i vari interventi che l’area necessita. Vogliamo ricreare un ambiente unico in cui l’uomo possa tornare ad incontrare la natura in modo autentico e rigenerante.”

Il progetto prevede, da un lato, il ripristino dei sistemi a pascolo che rivestono una funzione importantissima sia da un punto di vista paesaggistico, caratterizzando in modo identitario l’area, sia da un punto di vista naturalistico, favorendo lo sviluppo di habitat per numerosissime specie. Dall’altro lato, la piantumazione con precise modalità d’impianto e attenta scelta delle specie: un approccio innovativo, nel rispetto delle dinamiche naturali, allo scopo di indirizzare l’evoluzione del futuro soprassuolo, verso l’aumento della biodiversità e la formazione di un ripopolamento più resistente e resiliente ai disturbi naturali e ai cambiamenti climatici. Un rimboschimento a gruppi, con distribuzione geometrica irregolare, utilizzando le specie ecologicamente più coerenti con il sito (Larice, Abete bianco e Abete rosso) e specie pioniere come il Sorbo montano e Salicone.

Partire dalla devastazione causata dalla tempesta Vaia, uno dei fenomeni atmosferici più violenti degli ultimi anni, per aprire ad una collaborazione tra diversi enti pubblici e privati, è il manifesto del principio di interdipendenza, concetto chiave della strategia di sostenibilità di FITT.

“È un progetto costruito a più mani in cui pubblico e privato scrivono assieme un futuro che sia buono per tutti, e ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato a dargli forma.” – aggiunge Alessandro Mezzalira.

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